A Palmi, nella nostra ridente cittadina di circa 20.000
abitanti, durante le elezioni comunali, si sono presentati 4 sindaci e 219 candidati.
Considerando un grado di parentela che verte sui cugini e
gli zii, in pratica, ogni famiglia ha avuto il suo candidato.
Ed ecco che di colpo il paese si è trasformato. I candidati
sono diventati più cordiali, educati, simpatici, con una grande volontà di
rinnovare tutto il paese e pronti, in qualsiasi momento, a pagarti il caffè. :)
Ovunque tu andassi si
potevano vedere schiere di persone che
bussavano a tutte le porte, dalle quali apparivano spesso donne smarrite,
magari in pigiama o con il grembiule che stavano sfaccendando e costoro le
intrattenevano facendo qualche battuta, sforzandosi di fare gli splendidi per
apparire spiritosi e ovviamente per carpire loro il voto.
Gli elettori erano attenti a ogni movimento o a ogni
affermazione dei candidati e immediatamente pronti a criticarli, condannarli o portarli alle stelle.
Ogni candidato ha stilato la sua lista di voti certi e
incerti, con il nominativo del suo elettore, con i voti che garantiva e con il
numero della sezione in cui votava.
Quando i candidati si incontravano per le strade della nostra
cittadina, erano sempre pronti a esporre le loro proiezioni future sia sui
propri voti (molto gonfiati) che sui voti di
tutte le coalizioni e ovviamente soltanto loro erano la fonte dell’unica
verità e dell’unico credo politico ai quali fare riferimento.
Il risultato di tutto questo ambaradan è stato il voto
finale, che per il 90% dei candidati si è rivelato una vera e propria doccia
fredda.
Perché vedete, miei cari amici, la slealtà politica inizia
proprio dalla base; inizia proprio dai cittadini che spesso promettono ai candidati il loro unico voto avente a loro disposizione,
credendo di poter tenere i piedi in più
paia di scarpe.
A questi cittadini elettori io dico: “Ma come pensate che i
politici che ci devono rappresentare possano agire onestamente e lealmente se
siete voi i primi a non farlo? Cosa vi costa essere coerenti e leali fino in
fondo? Vi lamentate del sistema di favoritismi e di non meritocrazia, ma poi
siete i primi che barattate, anche tacitamente, il vostro unico voto con eventuali favori che
i candidati vi promettono (i cosiddetti voti di scambio). Infine, ma non
per ultimo, vi volete mettere in testa che i candidati vengono a conoscenza, in
maniera dettagliata e precisa, di chi li ha votati e di chi invece li ha
soltanto presi in giro?”.
Ma dico anche ai candidati:” La volete finire di andare a
chiedere il voto e di chiederlo addirittura con insistenza? Chi vuole votarvi vi voterà.”
Deve finire questa cultura della richiesta del voto, dev’essere
sostituita con la cultura della presenza e dell’attivismo sul territorio a
prescindere dalla propria candidatura, dev’essere sostituita con la cultura
della dimostrazione delle proprie capacità amministrative PRIMA della
candidatura, perché i cittadini si sono stancati di votare a scatola chiusa
personaggi che promettono mille e non riescono a dare in cambio neanche dieci proprio
perché incapaci e inconcludenti.
Deve cambiare il metodo di fare campagna elettorale e nella
popolazione deve nascere una nuova coscienza politica, fatta di lealtà e
meritocrazia.
Basta con questa Politica che puzza di marcio e stantio e
basta con questa mentalità politica obsoleta dei pacchetti di voti e dei clan
familiari che ne portano a iosa.
La Gioventù Politica non dev’essere anagrafica ma
dev’essere nel cuore e nella mente.
LOID
Palmi, bisogna avere il coraggio di ammetterlo, culturalmente e socialmente ultimi decenni ha fatto passi, anzi galoppanti, passi indietro. E' una città la mia Palmi che così non avrà futuro, non avrà futuro perchè non si ha il coraggio di cambiare, di valutare le cose in libertà e non condizionati da interessi particolari, da amici e parenti.
RispondiEliminaSaluti..tanti.visite pure ma,caffe nessuno!!!Ti dò ragione Lory....Bisogna che si attivano in altri modi per farsi conoscere..Chiedere un voto.... si può anche fare! .Non si rendono conto che i voti chiesti sono molteplici e se dici no,non capiscono che l'amicizia non c'entra...e qui iniziano col non salutarti...se dici si e poi non li voti,non ti salutano dopo,perchè con questo sistema di voto,alla fine si sà... Sono tutti amici e devi valutare a questo punto tanti aspetti prima di votare,(uno delle quali è che non sia un voto perso ,per poi ritrovarti qualcuno che ti fà mangiare dopo le mani)...Se considere l'amicizia come facente parte di te stessa ,il mio credo è dire la verità...Quest'anno ho capito che si preferisce una velata bugia a questa...Ti viene rinfacciata la tua verità....L'unica alternativa è confluire le schede alla fine in un unica urna, se è possibile..,per tutelare il voto!
RispondiEliminaInfatti Flò, questa è l'idea più giusta.
RispondiEliminaIl voto di scambio.Se vinciamo, non ti peoccupare.Abbiamo vinto!Ora comandiamo noi. Sembra purtroppo questo il modo di ragionare di tanti(non tutti,per fortuna), di chi si appresta a governare il paese. Dovrebbero essere al servizio di tutti i cittadini e non solo delle famiglie che hanno portato voti, di sistemare le periferie anche dove non hanno preso voti,di abolire le clientele,isolare le solite persone a caccia di favori e mania di comandare solo per fare nefandezze,essere trasparenti sino alla noia.Forse così la gente avrebbe più fiducia in chi gestirà la cosa pubblica e parteciperebbe di più al voto. Il 55% al voto di ballottaggio è un brutto sintomo.
RispondiEliminaSerino