Domenica ho trascorso le due ore più piacevoli e interessanti della mia vita.
Sono andata a visitare la Chiesa e la Cripta di San Fantino.
Non ho aggettivi per descriverle.
Valutando come affrontare l’argomento, sono giunta alla conclusione che il criterio più giusto fosse quello di seguire le mie emozioni e cercare di trasmetterle a voi.
Perché?
Perché la conoscenza del territorio è la maniera per mantenere viva la memoria, che va ri-scoperta, studiata, divulgata, tutelata, ma soprattutto sostenuta perché E’ UN VALORE DI TUTTI.
E’ dal nostro patrimonio storico che ricaviamo le nostre radici, senza le quali non avremmo identità e con le quali potremo divenire cittadini del mondo orgogliosi di appartenere alle nostre origini.
L’aspetto storico lo lascio a coloro che hanno gli strumenti per trattarlo e rimango sul filo emozionale, lo stesso con cui ritengo ogni comune mortale si avvicini a luoghi del genere e ne rimane folgorato.
In passato avevo già visitato il sito e ogni volta era stato molto interessante, ma questa nostra visita dal carattere esclusivo, è stata molto più esaustiva e precisa e quindi sono trascorse due ore piacevolissime, all’insegna della sete di sapere e purtroppo del tempo che, tiranno, è trascorso troppo velocemente.
Un luogo veramente magico con un valore storico, culturale e sociale inestimabile, intriso di storia e spiritualità in ogni sua singola pietra.
E’ veramente impossibile rimanere ai margini di tutto ciò e non farsi catturare in pieno da tutte queste eccezionali scoperte che dal 1995 gli archeologi stanno estrapolando da questa nostra terra così ricca di storia.
Durante la visita abbiamo avuto modo di ascoltare frammenti della vita dei nostri avi ed è stato naturale riempire con l’immaginazione quei luoghi con scene della loro quotidianità.
Lì dentro ti senti parte della storia, incontri spiritualmente l’eternità, diventi un tutt’uno con essa.
E’ un luogo che appartiene a tutti e non va racchiuso in nessuna categoria sociale o religiosa. La sua, la nostra storia non esclude alcuno, anzi precorre i tempi.
Grande merito a quel movimento che intorno agli anni ’90 decise di interessarsene.
Infatti , a quel tempo, la chiesa era abbandonata, diroccata e piena di rovi e il Movimento Culturale San Fantino oltre a bonificare il luogo, portò avanti una campagna di sensibilizzazione per mettere in moto la macchina che avrebbe consentito di giungere ai giorni nostri, con i magnifici risultati ottenuti.
Ma saprete bene che questi risultati sono una sola parte di ciò che il nostro vasto e ricco territorio cela.
Ci sono certezze archeologiche che non possono essere valutate e studiate appieno perché spesso non ci sono i mezzi necessari per poterlo fare.
Inoltre i siti già scoperti hanno bisogno del giusto apporto tecnico e della giusta tutela per non fargli correre alcun rischio ambientale.
Paradossalmente sono luoghi antichi ma che vanno curati e tutelati con la stessa delicatezza che si ha verso un figlio appena nato.
E’ un vero peccato porre dei limiti allo scibile, è un vero peccato dover fermare la cultura di fronte a iter burocratici, a disinteresse, a campanilismi, a pennacchi, a mancanza di fondi.
E’ vero, il nostro futuro Sindaco avrà molte cose impellenti di cui curarsi, ma spero vivamente che tra le sue priorità metterà in programma il futuro e la crescita di questi luoghi.
Lo dobbiamo pretendere perché appartengono in primo luogo a tutta la comunità palmese e poi a tutto il mondo che ha il diritto di conoscerli, ma soprattutto il dovere di tutelarli.
LOID
Link di riferimento:
http://www.sanfantino.org/
http://www.parcoarcheologicodeitauriani.it/index.htm
http://www.italianostra.org/wp-content/uploads/il-parco-dei-tauriani.pdf