Da ragazzina amavo ascoltare le storie che la mia dolcissima nonna mi raccontava, ricche di tutti quegli usi e costumi antichi ormai persi e poco conosciuti.
Sin da allora mi sembrava di ascoltare storie di un altro mondo, ma ne ero talmente affascinata che spesso me le facevo raccontare ripetutamente.
A quel tempo c’era meno televisione, meno distrazioni multimediali e capitava che i nonni riuscissero a trovare il tempo per narrare la loro vita e noi nipoti riuscissimo a trovare il tempo di ascoltarli.
Oggi tutto questo avviene molto più di rado e l’antica tradizione di perpetuare la memoria attraverso le testimonianze dirette, si è quasi persa.
In questo video riporto la testimonianza della signora Romeo in Cilona che ho conosciuto tempo fa, recandomi a Sambicele per prendere l’acqua.
Mentre io riempivo le mie bottiglie, la Signora era spesso presso la fonte per sbrigare le sue faccende e provavo un immenso piacere nell’ ascoltarla narrare le sue storie dal profumo antico.
Quindi ho desiderato condividere con voi i racconti di questa donna d’altri tempi, fonte a sua volta di tante memorie e ricordi.
La sua testimonianza sarà in parte veritiera e forse in parte poco precisa.
Ovviamente i ricordi diretti, quelli da lei direttamente vissuti, sono dei dati indiscutibili, il resto delle sue memorie tramandate, vanno valutate e non avendo le armi del mestiere per farlo, lascio agli esperti il compito di smentire o asserire.
Infine, permettetemi di ringraziare ulteriormente la Signora Maria per la sua gentilezza e la sua infinita disponibilità.
BUONA VISIONE
LOID
Perfetta e lucida testimonianza della Sig.ra Cilona. Complimenti per l'intervista e per il video e l'audio molto professionale (a parte lo squillo del cellulare).
RispondiEliminaPensa che io non sono riuscito a trovare i ruderi della chiesa di San Michele e ora scopro di averli avuti davanti al naso. I locali mi hanno riferito che la grotta dove dimorò per 40 giorni San Nilo è crollata molti anni fa e che intorno è stata costruita una casa.
ahahahahah, vero, mi squillava il telefono e non sono riuscita a eliminarlo dall'audio..... ci voleva l'abilità tecnica di mio fratello, ma ovviamente non era il caso di disturbarlo per così poco.
RispondiEliminaPer quanto riguarda i muri della chiesa di San Michele Arcangelo ovviamente la Signora riporta ciò che lei sa, ma è tutto da accertare e da studiare. A parte questo, la Signora diceva tantissime altre cose che non ho riportato per ovvi motivi ma che ho registrato. Diciamo che sarebbe una bella fonte.
Piuttosto Ciccio, hai sentito come era la nostra canalizzazione e filtrazione dell'acqua (Ma probabilmente tu lo sapevi già)? Ho provato a cercare le famose "Cottareddhe" ma non ne ho trovato da nessuna parte. Tu hai idea dove ne possa vedere una? La Signora mi ha detto che man mano che facevano la strada le distruggevano perchè non ne capivano il valore. Probabilmente lungo tutto il percorso dei tubi che scendevano a Palmi, ce ne saranno altre, credo.
Bellissima testimonianza, recentemente in bicicletta ho frequentato molto la zona della signora Romeo, aggiungendo alle mie mappe (quelle che ho in testa, non quelle sul gps!) nuove vie. Proprio da quella zona conosco delle sterrate che permettono di arrivare al campo sportivo e a Sant' Elia.. ma si trovano su terreni privati.. è un peccato che praticamente l'intera montagna appartenga a privati. A proposito del torrente San Miceli (o "SAMBICELI" come lo chiama la signora Romeo) ho registrato pochi giorni fa un brevissimo video alla Marinella, dove sfocia, in cui si nota l'acqua non solo sporca e piena di bolle, ma MARRONE! Ma non un marrone dato da un intorbidimento disomogeneo, ma il colore dell'acqua era di un marrone limpido come se fosse caffè o coca cola!! E ovviamente quell'acqua si versa direttamente alla Marinella. Grazie Palmi.
RispondiEliminaComplimenti, Loredana!!!!Un piccolo appunto:trattieni più a lungo le frasi tradotte che a volte non si riesce a leggerle subito...
RispondiEliminaBellissimo Lory, io non conoscevo neanche la zona di Sambicele, quindi è stato interessante seguire il racconto della signora Maria e immaginarla anche ragazzina che percorreva le strade che indicava. Complimenti sei stata bravissima.
RispondiEliminaAnna
Confesso di non sapere che quelle specie di nicchie che si trovavano lungo le condotte dell'acqua si chiamavano "cottareddhe". Credo di essere entrato da ragazzo in una di queste che si trovava a ridosso del tracciolino,lungo la condotta dalla quale scendeva l'acqua dell'Olmo. Ho un atto dell''800 col quale un certo Rossi concede al Comune un suo terreno situato presso l'acqua di "S.Michele ossia al Monte" per celebrare la Fiera della Sacra Lettera. Di questa fonte che forniva assieme alla sorgente dell'Olmo la città, il Comune doveva costruire a sue spese una o due vasche per abbeverare gli animali. L'acqua di scolo alimentava un mulino i cui ruderi sono ancora ben visibili nella curva della Marinella posta dopo il ponticello (passu d'u lupu) di proprietà Santoro. Il liquido marrone che in questo periodo scende a mare potrebbe provenire dagli scarichi abusivi di qualche frantoio.
RispondiEliminaGrazie Rosa, seguirò il consiglio e grazie Anna. Ciccio le Cottareddhe che mi ha descritto la signora Romeo dovrebbero essere circa di 40 cm. Me le ha descritte bene e me le disegnava con le mani a gesti. Per quanto riguarda "U Mulinazzu", mi ha detto che era il mulino di Gerocarni
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