10 MOTIVI PER DIRE
"NO AL RIGASSIFICATORE"
DI GIOIA TAURO
1)
IL RIGASSIFICATORE SARA’ CAUSA DI ULTERIORE DIFFUSIONE
DI MALATTIE
E’ un dato di fatto significativo che l’OMS abbia
recentemente stimato che 1/4 delle malattie e delle morti debba essere oggi
attribuito a fattori ambientali modificabili e quindi prevenibili.
Il funzionamento di un
rigassificatore comporterebbe una Produzione di 2250 ton/anno di ipoclorito di
sodio e un rilascio di 550 ton/anno di metabisolfito di sodio.
A tale
produzione corrisponde il rilascio negli scarichi a mare di 22,5 ton/anno di
alo-derivati.
Questi composti, stabili e non
facilmente degradabili, si accumulano nelle acque ed entrano nella catena
alimentare, si depositano nei tessuti grassi degli organismi marini e possono
finire sulle nostre tavole.
Vi è inoltre l’uso del metalbisolfito di sodio (ca.
1150 kg/giorno) che viene trasformato in altre specie chimiche o rilasciato in
atmosfera e quindi anche questo va ad aggiungersi come effetto collaterale della
rigassificazione.
Ne derivano vari tipi di disturbi:
dermatiti, congiuntiviti, edemi eczemi, ulcerazioni; mentre l’intossicazione
cronica porta al deperimento generale, turbe dispeptiche, anemie, bronchite
cronica, alterazione dentaria, insufficienza renale, edemi, alterazioni
neuropisichiche.
In un’esposizione persistente, come la frequentazione
di una normale piscina, sono stati notati nei bambini l’asma, l’erosione
dentale, la sensibilizzazione allergica, bronchiti e tracheiti ricorrenti.
Ai lavoratori addetti sono stati riscontrati disturbi della memoria e dell’attenzione
ed effetti neurotossici.
Infine uno studio di epidemiologia
ambientale dell’università di Barcellona, ha attestato la correlazione a lungo
termine a sostanze come trialometrani e
il relativo sviluppo di cancro alla vescica, altri studi di cancro al retto, alla
prostata, ai reni e anche tumori epatici e linfomi anche ad un’esposizione a
basse dosi ma prolungate.
2)
MANCANZA DI UNO STUDIO DI SETTORE RELATIVO ALLA
SISMICITA’ DELL’AREA IN CUI DOVRA’ SORGEGERE IL RIGASSIFICATORE
Infatti,
diverse faglie attive sono state individuate anche nel settore settentrionale
dello Stretto che si affaccia sul Mar Tirreno, dove inoltre è presente una
vasta struttura ad anticlinale, anch’essa attiva, che interessa l’intera crosta
superiore.
Dovesse esserci un terremoto e
purtroppo non è per niente improbabile,
potrebbe causare lo scoppio del rigassificatore
con la distruzione completa nell’arco di 55 chilometri dell’aria
circostante.
3) IL PROGETTO“RIGASSIFICATORE” BOCCIATO DUE VOLTE
DAL CONSIGLIO SUPERIORE DEI LAVORI PUBBLICI
Il
progetto del rigassificatore è stato bocciato due volte dal Consiglio Superiore
dei Lavori Pubblici perché non sono stati presentati alcuni studi di settore,
tra cui quello relativo alla sismicità del territorio
4) IL DECRETO MONTI FATTO AD HOC PER RAGGIRARE ALCUNI
PASSAGGI NECESSARI PER LA REALIZZAZIONE DEL RIGASSIFICATORE
L’art. 38 del Decreto Sviluppo del governo Monti,
bypassa le prescrizioni del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, che per
ben due volte aveva bocciato l’esecuzione di questa colossale opera perché gli
studi presentati risultavano incompleti.
5)
IL RAPPORTO COSTI-BENEFICI NON VA ALLA PARI
Realizzare il
rigassificatore costerà un miliardo 340
milioni di euro e in cambio ci saranno dei modestissimi benefici per il
territorio. Ci saranno al massimo cento dipendenti, di cui il 40% sarà
costituito da tecnici specializzati che dovranno arrivare da fuori, dato che il
territorio non ha a suo favore questo genere di figure professionali e non sono
previsti dei relativi corsi di formazione.
6) IL PARERE DEI CITTADINI NON VALE NULLA
Il territorio non è
stato ascoltato né attraverso i suoi sindaci e né attraverso un eventuale referendum.
E’ stato deciso tutto senza il parere della popolazione della piana.
7) TUBATURE A 100 METRI DALLA SCUOLA ELEMENTARE DI
SAN FERDINANDO
A 100 metri dalla scuola elementare di San Ferdinando, il
progetto del rigassificatore prevede il passaggio delle tubature criogene
necessarie a far passare il gas dalle navi ai serbatoi. I piccoli studenti saranno
i primi a subire, malauguratamente, gli effetti devastanti di un incidente.
8) L’INGANNO DELLA PIASTRA DEL FREDDO
Fino
ad ora si era creduto che la LNG in contemporanea con il rigassificatore, avesse
dovuto costruire anche la tanto desiderata e costosissima Piastra del Freddo.
Solo da poco è stato rivelato che in realtà la LNG da soltanto la cessione
delle frigorie. La piastra del freddo secondo gli Obiettivi e strategie di
sviluppo del Consorzio per lo Sviluppo Industriale verrà a costare circa 113.041.132,00
milioni di euro. (e io pago).
9) VASTA OCCUPAZIONE DI AREA PORTUALE PER LA
COSTRUZIONE DEL RIGASSIFICATORE E
IMPEDIMENTO ALLO SVILUPPO DELLA RETROPORTUALITA’
Per poter portare a compimento il progetto del
rigassificatore verrà impiegata una vasta area portuale che sarà sottratta al
settore di sviluppo più importante del porto di Gioia Tauro, ovvero la RETROPORTUALITA’. Quest’ultima infatti consentirebbe uno
sviluppo industriale dell’area.
Fino
ad oggi il nostro porto ha effettuato soltanto quello che viene definito “Transhipment”.
Infatti, le navi
portacontainer (Ciucci) scaricano il più rapidamente possibile il loro carico a
terra e sempre il più velocemente possibile viene ricaricato su altre navi più
piccole (Ciuccini) con le nuove destinazioni commerciali-portuali.
La retroportualità
consentirebbe la trasformazione da porto di transito a porto terminale
con le relative lavorazioni manifatturiere e logistiche.
Riporto alcuni dati
relativi a un articolo fatto dalla giornalista Eleonora Aragona che ci fanno
meglio comprendere quanto sia importante questo sviluppo portuale: “Il porto
Zeebrugge di Bruges nel 2005 ha ricevuto 1.400.000 container e grazie alle attività
retro portuali sono state impiegate 6.939 persone. In particolare nel porto
belga è stata sviluppata la piastra logistica specializzata nel settore delle
auto. Nello stesso anno a Gioia Tauro pur essendoci un traffico di 3.210.000
teus, quindi più del doppio, i lavoratori sono stati 2.850. Una differenza
abissale ma che mostra quanto margine di sviluppo ci sarebbe.”
10) LA
PIANA A RISCHIO CONTINUO D’INQUINAMENTO E SFORAMENTO DEI LIVELLI MASSIMI
PREVISTI DAL PROTOCOLLO DI KIOTO
A Gioia
Tauro vi è il raddoppio dell’inceneritore e a Rizziconi vi è una moderna
Centrale Elettrica che pur dichiarando dati di ridotto impatto ambientale non
nega comunque che vi siano, da come si evince dalle sue pagine ufficiali
Già da
soli questi due ecomostri, posti a breve distanza l’uno dall’altro portano a
uno sforamento dei livelli massimi di inquinamento consentiti dal protocollo di
Kioto. Vogliamo anche aggiungere il terzo ecomostro?
All'esecuzione di questo ecomostro manca un solo tassello.
Il Comitato Portuale formato da 30 persone, dovrà votare per la quarantennale concessione di un'area demaniale della 2° Area Industriale del Comune di San Ferdinando, da attribuire alla LNG MedGas Terminal S.R.L., che la destinerà all'impianto dei tubi necessari alla canalizzazione del gas.
DIMOSTRIAMOGLI IL NOSTRO DISSENSO
ANDIAMO TUTTI INSIEME A MANIFESTARE CONTRO QUESTO SCEMPIO
Un mio grazie speciale va ai giovani del "Presidio San Ferdinando in Movimento" che da molto tempo lottano contro il rigassificatore.
P.S.: In realtà mancherebbero tanti altri punti. Tra questi uno
non meno importante sarebbe quello sull’uso del porto dopo la costruzione del
rigassificatore. Non l’ho inserito perché non ho trovato da nessuna parte i
motivi per i quali avvengono alcune dinamiche. Infatti, si dice che quando una
nave gasoliera attracca nel porto, le attività di quest’ultimo si bloccano 12
ore prima e 12 ore dopo il suo arrivo. Se ne deduce che le altre navi portacontainers
vengono
bloccate per questo lasso di tempo. Non so se tutto questo corrisponda al vero, perché non ho trovato
alcun documento che me ne dia conferma. Pertanto chiedo a qualcuno di voi che ne
sia a conoscenza di postare la giusta risposta, possibilmente con la fonte
ufficiale da cui evince questi dati e vi pregherei anche di aggiungere altri
motivi per cui il rigassificatore non si deve fare.
LOID
Finalmente vedo l'immagine di una mia "incazzatura tecnica" al consiglio comunale di San Ferdinando ;-)
RispondiEliminaPino Romeo